Laboratorio di scrittura
Nero su nero
Gli orari
ven 19:30-21:30
Per chi è adatto questo corso
Il corso è rivolto a chiunque abbia sempre scritto o voglia sperimentare un percorso interiore di narrazione.
La tecnica e l’approccio
Nelle prime 3 lezioni verrà proposta e commentata una piccola antologia al fine di rendere complessità e sfaccettature di ogni tema e di fornirne alcuni esempi che presentino stili e approcci diversi. L’ultimo incontro verrà dedicato, per chi lo desidera, alla lettura dei testi dei partecipanti.
Il programma
Primo incontro: Perché scrivere?
22 ottobre 2021
Conversazione su metodo, finalità, stile, punto di vista soggettivo o oggettivo, tempi della narrazione
Secondo incontro: Il diario
19 novembre 2021
Raccontarsi – dall’osservazione alla descrizione –
Il paesaggio e l’oggetto. La percezione sensoriale
Terzo incontro: La lettera
17 dicembre 2021
Il dialogo silenzioso: Ritratto e ricordo. L’uso della memoria
Quarto incontro: Lettura dei testi prodotti
Insegnante
Tiziana Verde
Come si accede al corso
Al corso si accede su prenotazione contattando la segreteria (059454367 – info@asiamodena.it) entro il lunedì precedente l’inizio del laboratorio.
Il laboratorio sarà attivato con un minimo di 4 richieste.
Per approfondire
Penso che si scriva per presentimento d’altri mondi, per riunire in cuore, epoche tra loro lontanissime.
Si scrive di notte, perché mancano parole di preghiera, si ubbidisce ad un richiamo: quell’ingiunzione a non tradire quanto da dentro comanda, allora scrivere diventa il momento in cui uno è forzato a vedere cosa ha sbagliato, cosa ha mancato…
Si scrive per stare ancora un poco con chi non c’è più, per dire quanto non dicemmo, rimediare ad una pietà che non bastò, completare una scena che non fu perfetta.
Si scrive per essere assolti.
C’è un premio: la comprensione che nulla è inerte, nulla da noi isolato; e un privilegio: che gli assenti chiamati rispondono.
Si scrive per dover molto cancellare, molto di sè correggere, ma non basta.
Si può studiare a lungo, affinare per anni un’immagine, un modo di mettere in fila le parole e dopo rifinire, estenuarsi e tutto certo è molto utile, ma nemmeno basta. Bisogna ancora abbandonarsi all’istinto senza reprimere e al giudizio senza lusingarsi, cercare un gesto profondamente morale che non cessi d’essere anarchico, restare lucidi mentre il cuore si spezza o spudorati quando la mente vuole aver troppa ragione. Nemmeno sarà sufficiente perché seduti davanti ad una nuova pagina, qualcosa dovrà visitarci, qualcosa che non si può comandare, che non si sa nemmeno se verrà, che è soccorso, grazia, ispirazione e va ogni volta invocata come una musa, come una colomba, come facevano gli antichi prima di iniziare un poema, perché quell’opera venuta da lontano, fosse più vasta di noi e, oltre noi, capace di rivelazione…
Tiziana Verde