Lo Sguardo Animale: noi, gli animali e la filosofia. 2016
Interviste con filosofi (Gianni Vattimo, Felice Cimatti), specialisti del rapporto empatico con gli animali (Angelo Vaira, Daniela Muggia, Andrea Contri) e biologi (Roberto Ferrari), in occasione delle conferenze tenute ad Asia Modena per il ciclo “Lo Sguardo Animale”.
I temi di fondo sono l’animalità, l’empatia e la fenomenologia dei nostri compagni su questo pianeta. Di ogni intervista è possibile un approfondimento tramite podcast della conferenza che ha seguito l’intervista.
Relatori di eccezione, scelti per il loro impegno di vita e la loro riflessione critica sul rapporto tra umanità e animalità:
Filosofia occidentale e animalità (2 Aprile 2016)
Felice Cimatti
Filosofo, Università della Calabria, RadioRAI3
Perché è così urgente per noi porci domande sugli animali e su cosa ci distingue da loro? Per definire noi stessi per contrasto?
Felice Cimatti spiega come l’irrequietezza e la noia – che non appartiene all’animale ma certamente all’uomo – sia una brutta notizia per il pianeta terra: la nostra vita non ci basta mai, ci riempiamo di oggetti e usiamo la terra come fosse uno schiavo per produrli.
Non siamo cattivi: solo intrinsecamente irrequieti.
Come se ne esce? Diventare un gatto.
L’Oriente e la Via degli animali (16 Aprile 2016)
Angelo Vaira
Zoo-antropologo, Think dog, Radio24
Lo zoo-antropologo Angelo Vaira ci ricorda che l’animale evidenzia i nostri bisogni più fondamentali, perché li condivide con noi.
Nel regno animale, secondo la tradizione buddhista è minore la comprensione e la capacità auto-trasformativa. Ma noi siamo irresistibilmente attratti dagli animali, perché vivono stupore, come bambini, e condividono con noi il fatto di esistere e di sentire.
Come rapportarci con il nostri animali? Recuperare il senso del mistero.
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Il silenzio degli animali, tra Heidegger e Derridà (30 Aprile 2016)
Gianni Vattimo
Filosofo, Prof. Emerito Università di Torino
Il filosofo Gianni Vattimo, dopo una variazione iniziale su come immagina il dopo-vita, ci parla della animalità ferita e sfruttata dalla tecnica. Tecnica che ha tradito anche noi umani, rendendoci massa anonima invece di liberarci e agevolare la nostra vita spirituale.
Affronta poi il tema della storia, intendendola come svolta, catastrofe, rivoluzione e rivelazione. Nelle parole di Holderlin:
“Solo a momenti l’uomo esperisce pienezza divina
La vita dopo è sogno di questi momenti”
Unico limite che pone il filosofo del pensiero debole è quello della pietas, il rispetto solidale per l’altro, non volergli creare danni e negatività: è analoga alla compassione buddhista?
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Gli animali, gli uomini e la morte: tenersi la zampa fino alla fine (7 Maggio 2016)
Daniela Muggia
Tanatologa, Associazione Tonglen
Cosa sente l’animale quando muore? Cosa significa provare empatia per un animale?
Daniela Muggia è tanatologa e si occupa del rapporto con i morenti, siano essi umani o animali.
Insegna a stare con loro fino all’ultimo, senza proiettare sui nostri amici a quattro zampe le nostre ansie, coltivando compassione ed empatia con la meditazione.
Chi lavora con gli animali può scoprire che la loro morte è un momento speciale, non da anticipare con l’eutanasia ma da accompagnare consapevolmente.
Si può stare con il nostro compagno di vita senza disturbare, liberandolo dal dolore con le cure palliative – che esistono anche per gli animali.
Come si accompagna alla morte un animale? Imparare ad essere pace.
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Animal talk Italia: la comunicazione intuitiva con gli animali e i suoi benefici (22 Ottobre 2016)
Andrea Contri è specialista nella comunicazione con gli animali e fondatore di Animal Talk Italia. Riceve messaggi da centinaia di specie e di animali, con un metodo basato sul rispetto e l’amore incondizionato.
La comunicazione intuitiva è un metodo, si può imparare e perfezionare, calmando le energie e mettendosi in ascolto. Permette di capire quanto gli animali sono attenti, presenti al momento presente e sensibili alle nostre emozioni. Ci capiscono, ci leggono dentro. E si prendono cura di noi.
Cosa cercano gli animali? Vogliono essere felici, stare con chi amano.
E testimoniare la bellezza e la luce che hanno dentro. Come Jacob, un leone in gabbia, ha “detto” ad Andrea: “Non guardateci con tristezza, ma per la bellezza che portiamo dentro“.
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Animal world: come gli animali percepiscono tempo, spazio, identità e linguaggio? (5 Novembre 2016)
Roberto Ferrari è biologo, interessato a esplorare la fenomenologia dell’esperienza animale e ad indagare come sorgono le loro menti e i loro mondi di significato. Mondi che sono certamente fatti di percezione immediata di distanze, stagioni, memoria, sapore di sé; ma non sono fissati in rappresentazioni come spazio, tempo, ricordi e identità. I mondi animali sono difficili da immaginare perché non sono immagini.
Sembra che il mondo animale sia fatto a fantasia, ma come mai è così adeguato e coerente? E cosa rende affidabile per l’animale il suo mondo? Azione o fiducia nell’azione?
La fenomenologia animale ha implicazioni etiche: vedere il mondo dalla parte dell’animale, gli dona un valore speciale. E ci aiuta a riflettere sul mondo umano, a proteggerlo, ad amarlo: perché ci sta offrendo una grande, preziosa opportunità di consapevolezza.
Ascolta la conferenza
Per approfondire
Leggi l’articolo scritto da Roberto Ferrari in occasione dell’incontro della comunità di venerdì 8 luglio[pdf]
Lo sguardo dell’animale, afferma il filosofo francese Derridà, ci lascia nudi, è un testimone silenzioso che ci chiede: cosa sei? cosa sono? E ci propone momenti che mettono in questione anche l’umano: con una sofferenza senza parole, un desiderio di fuga, un affetto silente, una dedizione gratuita, una autenticità totale.
Come possiamo relazionarci con il singolo animale, quello che ci vive attorno, senza tradirne l’alterità, ad esempio riducendolo a un elemento-categoria del nostro mondo umano, una “risorsa” economica o affettiva da sfruttare, ignorando il suo valore intrinseco?
Oggi che sono cadute le grandi metafisiche, dove possiamo ricercare un fondamento per l’etica, per un comportamento adeguato verso gli animali?
La risposta a questa domanda sembra passare attraverso il pieno riconoscimento della dignità dell’Altro, e del nostro comune destino.
“In un’ epoca in cui l’ umanità si vede sempre più minacciata nelle stesse elementari possibilità di sopravvivenza (la fame, la morte atomica, l’ inquinamento), la nostra radicale fratellanza con gli animali si presenta in una luce più immediata ed evidente”.
(G.Vattimo, in “Etica e diritti degli animali” di Luisella Battaglia, Laterza)
“Siamo tutti gettati nella nostra condizione, non vi pare assurdo immedesimarvisi tanto? La storia stessa va verso la piena consapevolezza dell’unità dell’essente alla luce del nostro ritrovarci ad essere. I grandi movimenti per i diritti dell’uomo e degli animali, sono generati e si sviluppano a partire da tale verità che, più o meno consapevolmente, tutti avvertiamo e condividiamo.
Proviamo a guardarci negli occhi scoprendo il gioiello che tale consapevolezza serba: la compassione per chi vive la nostra stessa condizione assoluta di pellegrini del mistero. Solo in tale consapevolezza sta la fine di tutte le sopraffazioni.”
(F. Bertossa, Da Gaza a Lhasa, pellegrini nel mistero, asia.it)
Le sofferenze degli animali, come quelle dei popoli oppressi, sono oggi sotto gli occhi di tutti grazie alle immagini di Internet. Qualcosa in noi chiede che siano liberati dalla violenza, dalla (eu)tanasia forzata, che abbiano diritto a esprimersi. Gli animali non hanno parola, spetta all’uomo il dovere di dargliela: possiamo farlo con proteste, con acquisti consapevoli, con una seria riflessione filosofica e scientifica.